Ermal Meta e Fabrizio Moro intervengono su ‘Non mi avete fatto niente’: ‘Baglioni ci ha invitato. Non siamo dei furbacchioni’

Scritto da il 8 Febbraio 2018

Ermal Meta e Fabrizio Moro intervengono sulla questione, ampiamente nota, legata alle vicende della canzone che portano in gara al Festival di Sanremo 2018, “Non mi avete fatto niente”. Esordisce il cantautore di origini albanesi: “Tutti sappiamo cosa è successo in questi giorni. Io prima di rispondere alle domande voglio fare una piccola premessa. Voi tutti ci conoscete: siamo due cantautori, facciamo questo lavoro da molto tempo, siamo tra quelli fortunati che hanno trasformato la propria fatica in lavoro. Sappiamo cosa significa scrivere canzoni. E sappiamo che quando si scrivono canzoni si cerca di conservare la bellezza. Non avete davanti a voi due furbacchioni”. Ermal, poi, aggiunge: “Non avrebbe avuto alcun senso fare quello di cui siamo stati accusati. Il punto non è quello. Siamo stati rispettosi di quello che è il regolamento, lo abbiamo visto stamattina e abbiamo avuto tutti il modo di vederlo. Noi scriviamo canzoni, non solo per noi: abbiamo contribuito anche alle carriere di nostri colleghi. Quello che facciamo giorno per giorno è mantenere intatta la nostra integrità artistica e lo abbiamo fatto anche stavolta”.

Durante la conferenza stampa di questa mattina, giovedì 8 febbraio, il direttore artistico Claudio Baglioni ha smentito quanto scritto da Ermal Meta e Fabrizio Moro sui social nella giornata di ieri. I due cantautori avevano fatto sapere di aver informato l’organizzazione in merito alle vicende della loro canzone. “Non è stata fatta alcuna specifica inziale”, ha commentato il direttore artistico, “il brano ci è arrivato con la stessa modalità di tutti gli altri”. Ora, invece, Meta fa sapere che ad invitarlo a partecipare al Festival di Sanremo 2018 insieme a Fabrizio Moro è stato proprio Baglioni. Il cantautore lo dice senza giri di parole: “Non abbiamo usato il campionamento di ‘Nel blu dipinto di blu’ ma di una canzone conosciuta che meritava una possibilità perché racconta una cosa importante. Ne abbiamo fatto una fotografia del nostro tempo. In seguito siamo stati invitati: Baglioni ci ha invitato”. Poi chiarisce: “Gli abbiamo fatto ascoltare la canzone. Non avevamo fatto presente all’organizzazione le vicende della canzone”.

Subentra dunque Fabrizio Moro, che dal canto suo spiega: “Per quanto mi riguarda, la cosa che mi ha fatto stare male questa notte è la parola ‘plagio’. Perché come ha detto Ermal noi siamo due cantautori e non abbiamo bisogno di plagiare nessuno. ‘Silenzio’ l’ho scritta io insieme a Andrea: ci ho lavorato per un anno, ho lavorato a quel ritornello per un anno cercando di dare una forma che poi non è arrivata. La genesi di questa canzone, ‘Non mi avete fatto niente’, è partita da quel ritornello. Un familiare di una vittima del Bataclan ha letto una lettera in mondovisione che si concludeva con la frase: ‘Non ci avete fatto niente’. Mi ha dato lo spunto per andare a scrivere un brano e dargli nuova vita”.

Ermal Meta riprende la parola: “Siamo felici che le ombre siano state scacciate dalla luce della verità e delle verifiche legali”.
Immediatamente dopo lo scoppio della polemica, al termine della prima serata, lo scorso martedì, dal sito della RAI è stato rimosso l’audio di “Silenzio”, il brano cantato da Ambra Calvani e Gabriele De Pascali presentato alle selezioni di Sanremo Giovani nel 2015 e che si è poi “evoluto” in “Non mi avete fatto niente”. Un giornalista chiede un chiarimento e Moro risponde: “Ci siamo posti noi il problema del link. Sarebbe una bugia dire il contrario. Il nostro entourage ci ha poi rassicurati. L’autore, quello che ha dato lo spunto al brano, Andrea Febo, ha fatto una richiesta formale per rimuovere quel link perché quell’opera lì non è più riconosciuta. Da quell’opera ne è nata un’altra. E l’autore non vuole più sentire quella vecchia. Quando ieri girava sui social la vecchia versione, io stavo male: è un’opera che non riconosco più. Abbiamo fatto richiesta da mesi”.
Meta fa invece sapere: “Non siamo stati contattati dai vertici RAI, direttamente. E non ce li aspettavamo. Qualcuno deve prendere decisioni. Perché l’audio è stato eliminato dopo che è scoppiata la polemica? Forse è stata una coincidenza”.



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